In Norvegia stanno costruendo il più grande e inquietante bunker di tutti i tempi. Si tratta di un gigantesco deposito sotterraneo che dovrebbe ospitare quella che è stata ribattezzata come la Banca Genetica dell’Apocalisse. Scavata nel granito, chiusa da due portelloni a prova di bomba, e difesa da una muraglia di cemento armato spessa un metro, secondo alcuni, la “Grotta” sarebbe il “luogo privilegiato” dove i grandi della terra avrebbero organizzando la loro sopravvivenza in caso di catastrofi naturali.
“E’ una sciocchezza”, la pronta risposta di Bill Gates (tra i finanziatori del progetto insieme ai Rockefeller). Quella che vi presenteremo presto è solo una banca per tutti i semi del mondo. Il luogo lo avrebbe scelto anche Crichton per ambientarci uno dei suoi romanzi. L’arcipelago delle Svalbard, nel mare di Barents, vicino all’Oceano Artico. A circa un migliaio di chilometri dal Polo Nord. Un’isola dimenticata da Dio a largo della Norvegia. Si chiama Spitsbergen. Fu scoperta per caso da Willem Barents alla fine del ‘500. Ma divenne famosa durante la seconda guerra mondiale a seguito di uno dei più leggendari e controversi ufo-crash di tutti i tempi. Su quell’isola, il 9 luglio del 1946, il Colonnello Arneson , ufficialmente addetto ai recuperi top secret della Norwegian Air Force, si portò via un “oggetto del diametro di 47 metri, realizzato con materiale sconosciuto e segnato da misteriose iscrizioni”. Da allora Spitsbergen è stata sempre considerata territorio di caccia per gli appassionati del genere. Oggi però è tecnicamente impossibile perlustrarla da cima a fondo. Perché intere zone dell’isola sono improvvisamente diventate “off limits”. E’ vietato, ad esempio, inoltrarsi sulle montagne che circondano il piccolo villaggio di Longyearbyen. Da quelle parti, è un po’ di tempo, che eserciti di operai stanno scavando nelle viscere dell’isola. Obiettivo? Realizzare un bunker. Ma non un bunker qualsiasi. Il più grande e sicuro rifugio di tutti i tempi. E fino a che l’opera non verrà ultimata i committenti del progetto preferiscono evitare occhi indiscreti. Secondo i bene informati il bunker ospiterà una sorta di Banca Genetica Mondiale. In quella immensa grotta verranno conservati circa tre milioni di diverse varietà di semi, che arriveranno da tutte le parti della terra. Tra i “mecenati” del Progetto “Svalbard Seed Bank” ci sono nomi da brivido: Bill & Melinda Gates Foundation, la DuPont/Pioneer Hi-Bred, il gigante statunitense dell’agroalimentare, la Syngenta, la più importante azienda svizzera di agrochimica, e la fondazione Rockefeller, il gruppo privato che già negli anni ‘70 aveva dato vita alla “rivoluzione genetica” con un giro d’affari di oltre 100 milioni di dollari in sementi.Tutti insieme per salvare il mondo e assicurare all’umanità una continuità genetica in caso di calamità naturali definitive. Fin qui niente di male. Anzi. I problemi sono cominciati quando sul sito del Progetto Camelot è apparsa una lettera di un sedicente “politico norvegese” che collega, tra le righe, il bunker di Spitsbergen ad una lunga e complessa rete di rifugi sotterranei che a partire dagli inizi del 2000 si starebbero realizzando in Norvegia. “Vorrei parlare delle cose difficili che accadranno dal 2008 al 2012. Il governo norvegese sta costruendo basi sotterranee e bunker in numero sempre maggiore. Israele e molti altri paesi stanno facendo la stessa cosa. Quando ho chiesto spiegazioni, hanno semplicemente risposto: per proteggere il popolo norvegese. Ho chiesto anche quando avrebbero pensato di terminare il lavoro e la risposta è stata: prima del 2011”. Apriti cielo. Le parole di questo misterioso “uomo politico” hanno fatto il giro del web creando scompiglio e ansia. E c’è anche chi collega la notizia alla tanto paventata distruzione totale del 2012. “Il pianeta X sta arrivando – scrive il nostro – e la Norvegia ha cominciato con l’approvvigionamento di cibo e sementi nella zona di Svalbard e nel Nord artico con l’aiuto degli US e UE e di tutto il paese. Salveranno solamente chi fa parte dell’elite di potere e coloro che potranno ancora creare o costruire: dottori, scienziati e così via”. La lettera è datata febbraio 2008. E per due anni, intorno a quelle parole, si è detto e scritto di tutto. E deve essere stata proprio l’impressionante tam tam mediatico che ha convinto i fondatori del Progetto ad uscire allo scoperto e dichiarare che entro l’estate del 2010 la Svalbard Seed Bank verrà illustrata in tutte le sue potenzialità. Per Bill Gates e soci non c’è più niente da nascondere. Si tratta solo di una enorme banca di semi. Ma le mura di cinta del bunker, i sistemi di sicurezza, e il carattere di assoluta segretezza del progetto non tranquillizzano di certo. E il Popolo della Rete ha deciso di stare con le antenne drizzate. Ci stanno nascondendo qualcosa? Gates e Rockefeller sanno più di quanto dicono? Perché questa corsa a concludere i lavori entro il 2011?
Nessun dubbio: bisogna fare chiarezza. E in fretta.
In un isola in mezzo al mare sono conservati in scatole grigie ermeticamente sigillata, riposti ordinatamente in una grotta sotterranea a prova di terremoti, situata a 130 m sotto il Permafrost (ovvero il ghiaccio perenne) più o meno mezzo milione di diversi tipi di sementi. Non è fantascienza si tratta del deposito di sementi delle isole Svalbard!
Intervista al professor Roland Von Bothmer
Domanda : <Perchè avete scelto le isole Svalbard, per costruire il deposito di sementi?>
Risposta : <Sono uno dei luoghi più sicuri della Terra: non sono a rischio di terremoti, non c'è attività vulcanica, le temperature sono stabile. Il deposito è situato dentro una montagna a 130 metri sopra il livello dell'acqua così non c'è pericolo di inondazioni.>
Domanda : <Quanti tipi di sementi sono conservate?>
Risposta : <Al momento 526mila tipi diversi>
Domanda : <quante persone lavorano al deposito?>
Risposta : <Nessuno ci lavora in modo permanente. La situazione è monitorata con sensori remoti, così da permetterci di intervenire se accade qualcosa. Andiamo al deposito un paio di volte l'anno, quando arrivano nuove sementi o persone importanti!
Domanda : <Quanto resistono le sementi congelate?>
Risposta : <Nessuno lo sa con certezza. Si spera centinaia di anni. Al momento i semi sono seccati e riposti in buste di stagnola a -18°. Quando i semi si rovinano e non riescono più a germogliare, facciamo crescere nuove piante e rimpiazziamo i vecchi semio con i nuovi. Stiamo lavorando a un progetto per verificare lo stato dei semi ogni 5 anni.>
Domanda : <Come vi procurate i semi?>
Risposta : <I semi arrivano da tutte le maggiori banche genetiche del mondo: alle Svalbard vengono depositate solo le copie di sicurrezza. Significa che le banche genetiche originarie posseggono ancora la copia dei semi che ci inviano perché li tengono come materiale su cui lavorare.>
Domanda : <Avete speciali sistemi di sicurezza per proteggere le sementi?>
Risposta : <L'accesso al cuore della struttura è concesso solo a pochissime persone. Il luogo impervio fa da fortezza naturale.>
Domanda : <Perché è importante proteggere la biodiversità?>
Risposta : <Per molte ragioni. Se pensiamo alle piante da coltivazione, è importante avere un'ampia varietà tra cui scegliere; così, per esempio, invece di usare prodotti chimici per combattere le malattie delle piante o gli insetti nocivi raccolti, si potrebbe selezionare la qualità delle piante più resistenti. Un'altra ragione riguarda i cambiamenti climatici: è fondamentale avere a disposizione nuove sementi da selezionare a seconda delle diverse condizioni climatiche.>
Domanda : <Ci sono molte banche della sementi, al mondo?>
Risposta : <Quasi ogni paese ne ha una che ha lo scopo di preservare i semi e sviluppare nuove qualità di piante. Alle Svalbard si custodiscono le copie di sicurezza, nel caso accada qualcosa nei vari depositi.>
Domanda : <L'umanità ha già perso un gran numero di sementi, nell'ultimo secolo...>
Risposta : <per questo motivo importante raccogliere e preservare quanto possiamo per il futuro. Ne avremmo bisogno!>
Sarà veramente solo questo? Resteremo vedere in attesa di novità. Sicuramente tutto questo è inquietante e lascia intendere che questo lavoro sia realmente necessario a breve...
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