Questo articolo del The Guardian spiega come sarà il nostro futuro: in Germania costa troppo assistere i vecchi, i costi d’affitto delle abitazioni sono elevati, si sta quindi facendo strada la soluzione della spedizione all’estero: i vecchi vengono esportati nei Paesi dell’est Europa e in Asia, dove stazionano fino a quando non arriverà la morte a prenderseli.
Le stime per il 2011 sono: oltre 7.000 spedizioni verso l’Ungheria, 3.000 in Repubblica Ceca, 600 in Slovacchia, numeri imprecisati verso Spagna, Grecia, Ucraina, Thailandia. Il dipartimento di statistiche della Germania stima che siano circa 400mila (con un incremento annuo stimato del 5%) i vecchi che non potranno affrontare la spesa di una casa di cura in Germania, e che quindi saranno in pole position per questa forma estrema di raccolta differenziata.
Per ora viaggiano su treni e aerei insieme alle persone normali, ma per il futuro perché non pensare a dei convogli a bordo di economici carri bestiame? Si potrebbero anche integrare le spedizioni di vecchi con degli storpi, se restasse spazio a bordo, per ottimizzare i costi. È tutto vero, non è fantascienza. E aggiungo io, è già successo nel nostro recente passato, quindi nulla vieta possa succedere ancora.
Un crescente numero di anziani e malati tedeschi vengono spediti all'estero per cure di lungodegenza in ospizi o centri di riabilitazione, a causa dei costi crescenti e del livello in declino dell'assistenza tedesca. L'iniziativa, che ha visto migliaia di pensionati ricollocati in case dell'Europa dell'Est e dell'Asia è stata pesantemente criticata dalle organizzazioni di welfare come "deportazione inumana".
Il problema è la popolazione che invecchia e gli alti costi sociali dell'assistenza, che in un momento di tagli ed austerity non può provvedere a tutti. Così, come si delocalizzano le industrie per risparmiare sui costi, ora si delocalizzano a forza anche anziani e malati per lo stesso motivo. Ma qui si tratta di esseri umani, e non di macchinari.
Abbiamo superato un limite che raramente è stato superato nella storia umana e ogni volta con nefaste conseguenze per tutti. E una volta che questo limite viene superato difficilmente si può tornare indietro.
Come ci siamo arrivati? É facile. C’è voluto più tempo a passare dal medioevo a oggi di quanto sarà necessario per ritornare da oggi al medioevo. Siamo già in viaggio verso il passato. È stato sufficiente distruggere i diritti del lavoro in Europa: co.co.co, co.co.pro, pacchetti e contro-pacchetti, è accaduto tutto in meno di dieci anni, uno sputo nella durata della Storia. È bastato:
1. Mettere i lavoratori europei in competizione con i lavoratori di Paesi dove l’unica forma di diritto del lavoro esistente è non essere frustati se si lavora almeno 14-15 ore al giorno senza fiatare e senza pause.
2. Eliminare le pensioni.
3. Coprire tutto questo con un lenzuolo blu marcato con un circolo stellato e chiamarlo Europa, con la benedizione del Vaticano.
L’esito è: lavoratori europei che devono competere per esportare. Devono guadagnare meno. Si impoveriscono, diventano proprio poveri. A malapena riescono a sopravvivere, terminano la loro vita lavorativa senza riuscire neanche a diventare proprietari della casa in cui vivono.
Se sono proprietari di una casa, dovranno arrivare a venderla per poter riuscire a sopravvivere, in Italia sta già succedendo. Resuscita un termine che sembrava preistoria: proletariato.
Proletario, colui che è proprietario solo della propria prole, e nient’altro. È stato Marx in Germania a usare questo termine oltre 150 anni fa, è in Germania che questo termine rinasce oggi. E i proletari a fine utilizzo sono questo: vecchi che devono essere imballati e spediti ad est perché farli vivere nella loro nazione è troppo costoso. Cosa c’è ad est? Lavoratori che prima erano talmente poveri da accettare di viaggiare ad ovest per fare un lavoro duro, di enorme responsabilità, come l’assistenza agli anziani, in cambio di stipendi modesti.
Ma ora “l’ovest” non potrà più permettersi di pagare neanche questi stipendi modesti alle badanti dell’Est. Sarà più economico spedire lì gli anziani. Anzi, chiamiamoli con il termine non edulcorato: i vecchi. Ecco, questo abominio è il manicomio criminale a piede libero che si chiama Europa.
Le associazioni lanciano l'allarme: anziani spesso poco presenti a se stessi che si ritrovano in posti lontani, con lingue diverse, fuori dalla loro casa e dal loro quartiere. In posti dove, come accade per le industrie, l'obiettivo è il risparmio all'osso.
Non so esprimere quanto trovo agghiacciante quello che sta accadendo. Non voglio arrivare a fare orridi paragoni col passato. Ma sempre più trovo inumana e terribile questa orrenda Europa e il suo metodo di governo, da cui vorrei scappare insieme a tutto il mio Paese.
Come sempre è stato nella Storia per ogni fascismo, ogni nazismo, questo totalitarismo ha l’appoggio della gerarchia del Vaticano. Come sempre è stato nella Storia si fa forte dell’appoggio, della corruzione o della codardia di un enorme schieramento di giornalisti e intellettuali.
Si circonda di tirapiedi che si affannano a cercare di dimostrare la propria fedeltà, e che quando è il momento di azionare il mattatoio un tempo avrebbero detto “ho solo eseguito gli ordini”, e oggi invece dicono “ce lo chiede l’Europa”. Ora domandatevi pure se il pazzo è chi dice che “exports are real costs”, o se i pazzi sono altrove.