19 maggio, 2012

Attentato di Brindisi


L'ordigno «poteva provocare una strage - ha detto Salvatore Giuliano, preside dell'istituto superiore Majorana di Brindisi, che ha nove classi nella sede dell'istituto Morivillo-Falcone - Pochi minuti dopo sarebbero arrivati tutti i ragazzi, sarebbe successa una tragedia infinita. Qui ci sono quaderni zuppi di sangue, brandelli di oggetti. L’esplosione l'hanno sentita in tutta Brindisi, non era certo una azione dimostrativa».




Terrorismo di Stato? - L’obiettivo sembra un diversivo, insomma un classico depistaggio dell’intelligence più o meno deviata che alberga nel Belpaese. Chi sono i mandanti? Qual è il movente? Una cosa è chiara: la “criminalità organizzata”, o meglio la Sacra Corona Unita non avrebbe interesse ad accendere l’attenzione sulle sue attività illecite, risvegliando lo Stato in perenne letargo, per cui ogni tanto fa il lavoro sporco. E allora, come si spiega? Forse, il sistema di potere ha rimesso in moto la collaudata macchina rodata dalla Cia con la strage di Portella della Ginestra (1 maggio 1947), nota come “strategia della tensione” che tante vittime innocenti ha già mietuto in passato. I tempi sono bui e dall’alto si alimenta il caos. La bomba a Brindisi con il corollario di vittime innocenti sembra la prima di una lunga serie. La “strategia della tensione” è in uno stretto legame con il fenomeno generale del terrorismo di stato e indica la partecipazione nascosta (o comunque il benestare) di settori dello Stato in azioni terroristiche ai danni del popolo italiano. Cui prodest? E’ magari un violento tentativo ideato molto in alto, come nel passato, per imbrigliare, anzi sedare sul nascere la pacifica protesta sociale per condizioni di vita ormai impossibili?

Ogni volta che tira aria nuova torna il terrore.

SONO PRONTE PER CASO LEGGI SPECIALI? Io penso di si. E voi?

Fonte: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2012/05/tentata-strage-brindisi-due-morti-e.html#more

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