19 novembre, 2012

I fondali dei mari e dei laghi della Russia sono scenario di incredibili incontri subacquei


Vedemmo il brillio di occhi fosforescenti alla deriva sulla superficie della notte oscura, e in un'occasione vedemmo il mare ribollire mentre qualcosa di simile ad una grande ruota si elevava dall'acqua e ruotava nell'aria e alcuni dei nostri delfini cercavano di fuggire, innalzandosi deliberatamente attraverso lo spazio. Dal libro Kon-Tiki di Thor Heyerdahl.

Nell'estate del 1982, due ufficiali russi, Mark Shteynberg e il tenente Colonnello Gennady Zverev, stavano dirigendo addestramenti periodici dei sommozzatori da ricognizione nelle regioni del Turkestan e dell'Asia Centrale. Le esercitazioni avevano luogo nell'Issik Kul (foto al centro), un profondo lago nell'area del Transiliysk Ala Tau. In un giorno imprecisato, gli ufficiali ricevettero la visita inaspettata di un ufficiale di alto grado, il General Maggiore V. Demyanko, comandante del Servizio Sommozzatori del Genio della Difesa, Unione Sovietica. La ragione della sua visita era informare il personale locale di un fatto straordinario verificatosi nel corso di esercitazioni nelle regioni militari del Transbaikal e della Siberia occidentale. Durante le loro immersioni, gli uomini rana avevano incontrato misteriosi nuotatori subacquei, di aspetto umanoide, ma di dimensioni enormi (quasi tre metri di altezza). I nuotatori indossavano aderenti tute argentee,e nonostante le gelide temperature dell'acqua. A cinquanta metri di profondità, non avevano né l'equipaggiamento di immersione con autorespiratori, né altro, tranne elmetti sferici che ne nascondevano la testa. Il comandante militare locale, piuttosto allarmato da tali incontri, aveva deciso di catturare una di quelle creature, e con questo intento era stato inviato un gruppo speciale di sette sommozzatori, agli ordini di un ufficiale. Nel momento in cui i sub avevano provato ad imbrigliare la creatura con una rete, tutto il gruppo si era ritrovato scaraventato in superficie da una qualche potente forza. Gli autorespiratori non consentono di risalire a galla dalle profondità senza seguire le procedure di decompressione, tutti i membri della sciagurata spedizione vennero colpiti da aeroembolismo (sindrome di Caisson). La sola cura medica disponibile consisteva nell'immediato isolamento in condizioni di decompressione in una camera iperbarica. La regione militare disponeva di diverse camere di questo tipo, ma solo una era funzionante e non poteva contenere più di due persone.
Quattro sommozzatori vennero comunque introdotti nella camera iperbarica. Tre di loro (incluso il capo del gruppo) morirono, gli altri rimasero invalidi - le terribili conseguenze dei soliti pasticci militari sovietici. Il generale aveva raggiunto Issik Kul per mettere in guardia i militari del posto contro simili irresponsabili azioni. Sebbene il lago Issik Kul fosse meno profondo del lago Baikal, era di profondità sufficiente ad ospitare creature del genere. Il generale sapeva forse qualcosa di cui l'ufficiale Shteynberg era all'oscuro? Poco tempo dopo, il personale del quartier generale della regione militare del Turkmenistan ricevette un ordine dal Comandante in Capo delle Forze di Terra, riguardante l'analisi dettagliata e diverse sanzioni disciplinari in riferimento ai fatti del Lago Baikal. Allegato, c'era un memorandum del quartier generale dei Reparti Genieri del Ministero della Difesa sovietica, che elencava diversi laghi dove erano state segnalati avvistamenti di fenomeni analoghi: apparizioni di creature sottomarine simili a quelle del Baikal, immersione ed emersione di sfere ed oggetti discoidali giganteschi, forti luminescenze provenienti dalle profondità, e così via. Tali documenti, senza eccezione, erano altamente classificati e "for the eyes" - per gli occhi - di una cerchia ristretta di ufficiali. Scopo dei documenti era 'prevenire incontri non necessari'. Il territorio di giurisdizione dell'unità militare dove era di stanza Shteynberg, aveva un'enorme riserva d'acqua, il Lago Sarez, nel Pamir. Profondo circa un chilometro e mezzo, il Sarez è visibile da un punto di rilevamento sulle montagne del Pamir (rilevamento dei satelliti americani SDI da parte dei russi). Strumenti superpotenti delle sotto-unità militari sovietiche (di rilevamento) avevano ripetutamente registrato immersioni nel Sarez di oggetti discoidali, la loro emersione e il seguente decollo. I files del Centro Russo di Ricerca Ufologica contengono molte più informazioni sugli avvistamenti "a carattere idrosferico", comprese le dichiarazioni degli ufficiali della Marina e degli agenti dell'intelligence ed è chiaro che i sovietici prima, e i russi oggi, sono preoccupati a riguardo delle strane e inquietanti creature che si nascondono nelle loro acque. I fascicoli segreti della Marina Sovietica contengono informazioni di grande valore e le relative ricerche dei militari sono molto accurate. Anche se i files sono rimasti inaccessibili per molto tempo, persino dopo la caduta dell'URSS, sono stato in grado di reperire interessanti informazioni.
Bersagli molto strani

Il signor V.V. Krapiva, residente in Ucraina, ha assistito a numerose conferenze tenute da ufficiali veterani dei sottomarini nucleari sovietici, che avevano prestato servizio nel Nord dell'Unione Sovietica, in basi e installazioni navali segrete. A volte, le conferenze evadevano dai temi programmati, trattando diversi, avvincenti, episodi, fra i quali quelli in cui tecnici sonar sovietici (tecnici militari idroacustici) udirono (a grande profondità) strani 'target'. I loro sommergibili venivano inseguiti da altri sommergibili. Gli inseguitori cambiavano velocità a piacimento, velocità molto superiori a quella di qualsiasi altro mezzo navale dell'epoca, nel mondo. Il luogotenente comandante Oleg Sokolov informò a livello confidenziale gli studenti che mentre era in servizio durante la sua navigazione sottomarina, aveva osservato al periscopio la salita di uno strano oggetto nell'acqua, senza riuscire ad identificarlo attraverso il sistema ottico. Questo decollo sottomarino ebbe luogo nei primi anni '60.

La base segreta di Sebastopoli
Alcuni anni fa, lo stesso Krapiva incontrò il professor Korsakov dell'università di Odessa, il quale gli riferì di una conversazione da lui avuta con un amico, un ufficiale della Marina sovietica già in servizio presso la base navale di Sebastopoli, sul Mar Nero (foto a fianco, la base nucleare sottomarina, dismessa nel 1993 e oggi visitabile). Negli anni '50 l'ufficiale aveva visto un UFO. L'oggetto era salito da dietro l'incrociatore. L'ufficiale aveva avuto l'impressione che l'oggetto fosse affiorato della profondità del Mar Nero. Il Professor Korsakov ha una fotografia di questo USO (Oggetti sottomarini non identificati).

Testimoni oculari
Nell'Agosto 1965 l'equipaggio del piroscafo "Raduga", in navigazione sul Mar Rosso, osservò un fenomeno anomalo. A circa due miglia di distanza, una sfera infuocata era sfrecciata fuori dall'acqua e aveva sorvolato la superficie del mare, illuminandola. La sfera misurava 60 metri di diametro e si librava ad un'altitudine di 150 metri. Nel momento in cui la sfera emerse si sollevò una gigantesca colonna d'acqua, collassata poco dopo.
Nel Dicembre 1977, non lontano dall'isola di Novy Georgy, anche l'equipaggio del peschereccio "Vasily Kiselev" avvistò qualcosa di straordinario. Un oggetto 'a ciambella' emergeva verticalmente dall'acqua. Il suo diametro misurava dai 300 ai 500 metri. Volò ad un'altitudine di quattro, cinque chilometri. La strumentazione radar del peschereccio smise di funzionare improvvisamente. L'oggetto sorvolò l'area per tre ore e poi scomparve.

Disco volante sulla "Gori"
La testimonianza di Alekander G. Globa, marinaio della petroliera sovietica "Gori" venne pubblicata sulla rivista Zagadki Sfinksa (n. 3, 1992), di Odessa. Nel Giugno 1984, la Gori era sul Mediterraneo, a venti miglia nautiche dallo Stretto di Gibilterra. Alle 16:00 Il marinaio Globa era di turno, con il comandante in seconda S. Molotov, di guardia sulla fiancata del ponte di sinistra, quando videro uno strano oggetto multicolore. Giunto all'altezza della poppa, l'oggetto si fermò bruscamente. Molotov, agitava il suo binocolo e gridava: "un disco volante, un disco vero, Dio mio, presto, presto, guarda!" Con il binocolo, Globa notò ad una certa distanza nella direzione di poppa un oggetto appiattito (una padella capovolta). L'UFO splendeva di una grigiastra luce metallica. Attorno alla parte inferiore Globa notò delle onde di protuberanza nel rivestimento metallico esterno. La base dell'oggetto era composta da due semi-dischi, il più piccolo al di sopra, che lentamente ruotavano in senso opposto. Alla circonferenza del disco inferiore Globa vide diverse scintillanti luci a goccia. L'attenzione del marinaio era focalizzata sulla parte sottostante dell'UFO apparentemente liscia e uniforme, gialla, al cui centro spiccava una macchia tonda, simile ad un nucleo. Sul bordo del fondo dell'UFO c'era qualcosa di simile ad un tubo, che brillava di un'innaturale luce rosata, come un neon. La sommità del disco centrale era coronata da un qualcosa di triangolare. Sembrava muoversi nella stessa direzione del disco inferiore, ma molto più lentamente. Improvvisamente il disco sobbalzò diverse volte, come mosso da un'onda invisibile. Molte luci ne illuminavano la parte inferiore. L'equipaggio del "Gori" tentò di attirare l'attenzione dell'oggetto usando un proiettore di segnali. Il capitano Sokolovky era sul ponte con il suo secondo e insieme osservarono l'oggetto. Ad ogni modo l'attenzione dell'UFO venne distratta da un'altra nave, che si avvicinava a babordo. Era una nave araba, diretta verso la Grecia. Gli arabi confermarono che l'oggetto li aveva sorvolati e un minuto e mezzo dopo cambiò traiettoria, si inclinò verso destra, guadagnò velocità e salì verso l'alto. Occhieggiava fra le nuvole, di tanto in tanto illuminato dai raggi del sole. Il velivolo alla fine avvampò, come una scintilla e scomparve.

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